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I pellet di girasole sono prodotti con le bucce (tecnicamente chiamati pericarpo) dei semi di girasole che rimangono dal processo di estrazione dei semi durante la produzione dell’olio di girasole. Il processo di granulazione (creazione di pellet) avviene ad alta pressione, senza l’aggiunta di sostanze chimiche.

 

I pellet di gusci di girasole possono essere una buona alternativa ai pellet di legno. Vengono solitamente utilizzati per la combustione nelle centrali elettriche a biomassa e nelle caldaie industriali. I pellet di girasole hanno in genere un contenuto di ceneri del 2-3%, rispetto al contenuto di ceneri dei pellet di legno dell’1-1,5% e quindi generano maggior residuo (ma la cosa è ininfluente per un utilizzo di tipo domestico). Tuttavia, grazie al prezzo più interessante, i pellet di girasole sono sempre più utilizzati per la co-combustione con pellet di legno o carbone per ottenere un migliore rapporto qualità-prezzo in termini di resa.

 

E’ un tipo di combustibile ecologico. Durante la sua combustione la quantità di CO2 rilasciata è paragonabile a quella rilasciata durante la decomposizione naturale.

 

Tuttavia, il pellet di girasole ha una resa energetica leggermente inferiore rispetto al pellet di legno vergine, poiché i semi di girasole contengono meno cellulosa rispetto al legno vergine. Tuttavia, il pellet di girasole ha un impatto ambientale leggermente inferiore rispetto al pellet di legno vergine, poiché i semi di girasole crescono più velocemente del legno vergine e richiedono meno energia per essere trasformati in pellet.

 


 

Uno dei motivi per cui il pellet di girasole è poco conosciuto è che non ha ottenuto certificazioni di alta qualità come la ENplus A1 o la ENplus A2, che rimangono riservate al pellet derivato dal legno. Tuttavia, il pellet di girasole è la biomassa che più si avvicina al pellet tradizionale.

 

Il pellet di girasole presenta diverse caratteristiche vantaggiose:

  • ha un valore calorifico netto di circa 4,4 KW/kg
  • produce una quantità di CO2 in fase di combustione quasi pari allo zero
  • ha un’umidità media del 8-9%
  • ha un odore gradevole sia durante lo stoccaggio che durante la combustione
  • contiene una quantità minima di olio, che ha un impatto minore sulla caldaia e sull’impianto dei fumi rispetto al pellet di sansa
  • ha un costo medio del 30% al 60% (dato Inverno 2022/23) inferiore rispetto al pellet di legno
  • ha una lunghezza dei cilindretti paragonabile a quella del pellet di legno
  • l’iva applicata è al 10% contro il 22% del pellet di legno

 

Il pellet di girasole può essere utilizzato in diverse tipologie di impianti, come stufe, caldaie o generatori di calore, che possono essere alimentati a pellet di girasole tramite un apposito serbatoio o tramite un sistema di alimentazione automatica (coclea). Questa tipologia di pellet  può essere acquistato presso negozi specializzati o online, e può essere conservato in sacchi di plastica o in silos di stoccaggio al pari del fratello più nobile legnoso.

 

La maggior parte della produzione di gusci di girasole avviene nella Russia meridionale, ma anche nell’Est Europa, come Ucraina, Bulgaria e Ungheria, vi è un’abbondante e alta qualità di produzione. L’Italia non è ancora tra i maggiori produttori di pellet di girasole, nonostante i benefici di questo biocombustibile siano evidenti.

 

In Italia il pellet di girasole viene per lo più importato, il che lo rende più difficile da trovare. Anche se il prezzo resta decisamente basso, il trasporto trasfrontaliero può influire sul costo, anche se in maniera marginale. Tuttavia, la domanda sta aumentando e il mercato italiano dovrà essere in grado di soddisfare la crescente richiesta dei consumatori.

 

Ma come viene fatto? Ecco i passaggi principali:

 

Frantumazione: la buccia di girasole deve essere frantumata prima della pellettizzazione. La lunghezza media della buccia di girasole è di circa 8,40 mm, che non è adatta alla pellettizzazione. Il mulino a martelli può sminuzzare la buccia di girasole attraverso la collisione tra il martello ad alta velocità e il materiale da frantumare. La dimensione in uscita raggiunge quindi un diametro di 3-5 mm.In generale, la buccia di girasole è abbastanza asciutta , con un contenuto di umidità di poco inferiore al 9%, che soddisfa la condizione di 8-10% di umidità nella produzione di pellet di biomassa. Pertanto, la linea di produzione non prevede un’essicazione ulteriore.

Miscelazione: per garantire la migliore qualità dei pellet prodotto la buccia di girasole essiccata può essere miscelata con una quantità segatura di legno, che rende più facile la formazione dei cilindretti.

Pellettizzazione: quando la pellettatrice è in funzione i gusci di girasole frantumati vengono pressati con grande forza e ad alta temperatura da 140 a 1800 F utilizzando un mulino piatto a matrice anulare o un mulino per pellet a matrice piatta per formare cilindretti a colonna con una lunghezza media da 10 a 30 mm e un diametro da 6 a 10 mm.

 

Raffreddamento: dopo il processo di pellettizzazione la temperatura dei pellet di girasole è di circa 60-80 gradi Celsius e il contenuto di umidità è di circa il 15%. È necessario utilizzare un ventilatore per ridurre il contenuto di umidità del pellet  a circa il 3-4%, rendendoli così facili da immagazzinare.

 

Vagliatura: il pellet raffreddato viene poi vagliato per rimuovere il materiale polveroso rimasto che verrà recuperato per il ciclo successivo di pellettizzazione.

 

Confezionamento: dopo il processo di vagliatura, il pellet viene confezionato in sacchi standard per evitare che l’umidità rovini il prodotto finito e per facilitarne la movimentazione.


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